Lanzarote x 7

Spagna, isole Canarie. Parrebbe la porta dell’inferno, a giudicare dalla lava che come una rugosa coperta ne ricopre la superficie, invece è un piccolo eden dove svernare in attesa che sull’Europa il sole ritorni a splendere. Ladies and gentlemen, benvenuti a Lanzarote, avamposto spagnolo dirimpetto al continente africano di cui vi innamorerete perdutamente non appena sbarcati. Garantito.

Quello che segue è un elenco assolutamente personale degli sette luoghi “da non perdere” qualora vi venisse voglia di partire per un tramonto come quello sottostante.

Playa de Papagayo

Dovrete scendere fino all’estremità meridionale dell’isola, per godervi lo spettacolo, ma ne vale certamente la pena, se siete amanti della vita on the beach e aspirate a postare su facebook degli scatti da far invidia. Sulla cima della scogliera trovate anche un paio di ristorantini vista mare dove rifocillarvi. Naturalmente non sarete soli, sulla Playa del Papagayo, ma in bassa stagione la densità della popolazione è assolutamente gestibile. E lo dice un misantropo.

Jardin de cactus

Veniteci sul tardi, un’oretta prima della chiusura (17:45), in modo da non restare invischiati tra orde di turisti e godere di un ottima luce per scattare fotografie. Non occorre essere sfrenati botanici, per restare sbalorditi di fronte a questo straordinario giardino interamente composto da piante di cactus (oltre 1.100 specie diverse) di ogni forma, colore e dimensione. Come per tutte le maggiori attrazioni dell’isola, anche questa fu scaturita del genio di César Manrique, l’artista per antonomasia di Lanzarote, le cui opere e invenzioni paesaggistiche sono sparse per tutta l’isola. Il giardino dei cactus si trova nei pressi della cittadina di Guatiza e il biglietto di ingresso costa 5,50 euro.

Mirador del Rio

Volete un posto da togliere il respiro? Eccolo. Alba e tramonto sono i momenti ideali per godervi lo spettacolo, che consiste in una vista panoramica i-nau-di-ta, sulla costa settentrionale di Lanzarote (e in particolare sulle scogliera di Famara) ma, soprattutto, sull’antistante Isla de la Graciosa. Potete tranquillamente accontentarvi di farvi ipnotizzare sostando ai margini della serpeggiante striscia d’asfalto che percorre il costone roccioso, se invece preferite la versione deluxe, prego accomodarsi sul belvedere ideato dall’onnipresente César Manrique: si erge a 474 metri sul livello del mare ed è dotato di un bar-caffè. Aperto dalle 10 alle 17:45, biglietto 4,50 euro.

Playa Honda

Saranno forse in pochi a consigliarvi Playa Honda, ma tra quei pochi – ma buoni – c’è anche il sottoscritto. E non senza ragione. A vederla sulla mappa, situata com’è nei pressi dell’aeroporto e cordonata dalla super-strada che collega Playa Blanca ad Arrecife, non sembra in effetti il posto migliore dove rilassarsi. Invece Playa Honda è un gradevolissimo villaggio affacciato all’oceano, con una grande spiaggia e un interminabile lungomare punteggiato di radi caffè e ristoranti. E, dettaglio non trascurabile, senza le orde di turisti che affollano invece la vicina Puerto del Carmen, stucchevole colonia britannica che pare uscita da un libro di Martin Parr. Dopo qualche ora agli aerei che atterrano e decollano nelle vicinanze non farete più caso, a meno di non portarsi in fondo alla pista per catturare foto e ritratti straordinari mentre l’Airbus di turno vi atterra letteralmente sulla testa.

Playa Famara

Siete surfisti? Aspiranti tali? Varie ed eventuali? Bene, segnatevi questo nome: Playa Famara. Una delle spiagge più ventose che abbiate mai visto, ma anche una delle più fotogeniche di tutta l’isola. Nuvole di sabbia dorata si sollevano in continuazione e avvolgono tutto quello che capita loro a tiro, rendendo il panorama costantemente nebuloso. Spinte da Eolo, le onde sono piuttosto nervose, da queste parti, per la gioia di tutti i possessori di una tavola da surf. Che prima e dopo aver cavalcato l’Oceano, si ritrovano nei baretti della vicina Caleta de Famara, esotico villaggio di pescatori, hippies e tipi bizzarri. Se avete bisogno di rifocillarvi o di un semplice cappuccio con briosche, fiondatevi dal Clandestino, locale attrezzato con wi-fi giusto all’inizio dell’ameno paesello.

Fundación César Manrique

Piaccia o non piaccia (ma piace, piace!), nessuno è famoso come lui, a Lanzarote. César Manrique più che un artista fu letteralmente un visionario, e della sua immaginazione cosparse ogni angolo dell’isola. La fondazione-museo a lui dedicata si trova all’interno della sua casa-studio, edificio costruito su cinque bolle vulcaniche naturali. Dal piano superiore, candido come la tipica architettura dell’isola ma con vetrate decisamente fuori misura per i canoni tradizionali, si scende in un giardino con piscina che pare sbucato da un sogno. Si prosegue poi per quello che fu lo studio di Manrique, dove troverete esposte una manciata di sue opere. E se al termine della visita sentirete il bisogno di un caffè o di uno snack, il bar è lì che vi aspetta.   Orario: tutti i giorni, dalle 10 alle 18.

Parque Natural Los Volcanoes

Ovunque vi giriate, se siete a Lanzarote, il vostro sguardo incrocerà inevitabilmente quello di un cono. Vulcanico, of course. Tra il 1730 e il 1736, l’area di Timanfaya si trasformò infatti in un poligono di tiro, dove i bersagli erano i villaggi (con i relativi abitanti), e i proiettili costituiti da lava sparata in aria dal centro della Terra. Terremoti, nuvole di fumo, montagne che sprofondavano su se stesse, altre che si innalzavano verso il cielo: in due parole l’apocalisse. Il cono oggi noto come Volcán del Cuervo, fu il primo a formarsi durante l’eruzione, ed è membro ufficiale del Parque Natural Los Volcanoes.   Con un’agevole passeggiata di poco più di 10 minuti, che si dipana da un comodo parcheggio lungo la strada LZ56, potrete entrare direttamente nella caldera, scattare un paio di selfie e raccontare agli amici che siete stati su Marte. Le probabilità che possano credervi? Elevate.


In pratica

ARRIVARE
Voli diretti RyanAir da Milano Orio al Serio, Roma Fiumicino e da Bologna, Easyjet da Milano Malpensa. Da Roma anche con Iberia e Vueling.

NOLEGGIARE
Una flotta interminabile, ottimi prezzi, uffici in tutta l’isola. Se siete in cerca di un’auto a noleggio – e a Lanzarote difficilmente potrete farne a meno – Plus Car è un’ottima soluzione.

DORMIRE

Dopo aver trascorso due settimane in compagnia di Daniel e Helen nella loro villa scovata su airbnb, possiamo raccomandarla anche a voi. Si trova a Güime, 5 minuti di auto dall’aeroporto internazionale (niente paura, gli aerei non disturbano). Vista mare, piscina, veranda, ambienti comuni ampi e luminosi… e tutta la simpatia e la disponibilità del mondo dei proprietari. Dite che vi mando io! (a vostro rischio e pericolo).

MANGIARE

Per la pappa ecco tre indirizzi, rigorosamente sperimentati. Sul lungomare di Playa Honda, Casa Tere: ottimo pesce (ah, il polpo!) e vista sulle onde. Nella vulcanica cittadina di Haria, bello, buono e creativo è La Puerta Verde (Calle Fajardo 24). Arrecife, diciamolo, non è niente di che. Ma è munita di una piccola laguna (El Charco) su cui si affacciano locali assai carini, incluso La Bulla, perfetto per piluccare tapas in quantità.

BERE

Vietato lasciare Lanzarote senza aver prima visitato almeno una delle sue cantine. A noi è piaciuta particolarmente la Bodegas Rubicon, in località La Geria, dove al costo di 1 euro al calice potrete degustare i loro ottimi vini bianchi (Amalia Malvasia Seco il nostro preferito). Attenzione: i prezzi dei loro vini al duty-free dell’aeroporto di Lanzarote sono esattamente il doppio di quelli che trovate alla Bodegas.

VIAGGIARE INFORMATI

Ente Turismo di Lanzarote: www.turismolanzarote.com

Ente Turismo Spagnolo: http://www.spain.info/it/


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